La signora Melì pensa davvero basti ridere dei morti per giustificare un massacro?


La destra non vuole mussulmani, perché Salvini si dice "cristiano" e quindi vuol reimporre crocefissi in tutte quelle scuole in cui Sasso imporrà l'obbligo di parlare al maschile alle studentesse trans, perché l vuole Putin. Però poi dicono che sia giusto bombardare i civili israeliani perché anche da loro ci sono gruppi estremisti che dicono cose simili a Silvia Sardone, ma in maniera opposta.

Se è pur vero che il populismo si fonda sulla semplificazione di temi complessi, pare folle che la destra voglia negare che gli iraniani siano un popolo complesso, pretendendo che siano identificati tutti con il criminale regime degli ayatollah esattamente come vorrebbero che tutti i palestinesi siano identificati con Hamas.
Creare falsi nemici gli serve per giustificare la loro voglia di sopraffazione, anche se è evidente che a muoverli sia solo il desiderio di imporre le loro idee.

Cecilia Sala ha provato spiegare che le loro semplificazioni sono mere mistificazioni, facendo alcuni esempi concreti:



Dato che la destra non ama argomentare ma preferisce sfottere chiunque osi contestare la loro propaganda populista, la signora Maria Teresa Melì trova divertente prendere in giro dei morti:



Qualcuno dovrebbe spiegare alla signora Melì che quella è un'esecuzione e non uno di quei rave party che la sua Giorgia Meloni ha vietato per legge come pretesto per limitare la libertà di assembramento. E ciò significa che in Iran ci sono libertà negate ai cittadini italiani.
Quindi la signora può ridere quanto vuole di quei morti, ma la verità è che sta facendo disinformazione negando negando che il popolo iraniano sia variegato. In pratica è come se sostenessero che sarebbe legittimo identificare tutti gli italiani con i mafiosi o con i leghisti.

E neppure è chiaro se la signora Melì voglia sostenere che la soluzione sarebbe ucciderli tutti, così non impiccheranno più nessuno dato che lei li anticiperà nell'ucciderli.
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