L'ultima del pastore Carollo: "L'articolo 147 del Codice civile dice che la famiglia è fondata sulle questioni naturali"

L'articolo 29 della Costituzione sancisce che lo stato abbia il dovere di "rinascere" la famiglia, chiarendo l'illegittimità di chi vorrebbe codificarla o ridefinirla. Eppure il pastore Luigi Carollo insiste nel suo ripetere che bisognerebbe esaltare i suoi pruriti sessuali e sancire che la famiglia vada riservata unicamente a chi condivide le sue stesse pulsioni.
Lo avrebbe deciso stabilendo che il termine "naturale" andrebbe ritenuto sinonimo di "eterosessuale", motivo per cui la sua teoria ci porterebbe a dover sostenere che lo stupro sarebbe naturale e l'amore tra due uomini sarebbe contro natura. Ma lui va oltre, asserendo che la sua opinabile opinione andrebbe usata come base per reinterpretare il chiave omofoba le nostre leggi:
Il pastore gioca a fare l'Azzeccagarbugli, sostenendo che l'articolo 147 del Codice civile direbbe che "la famiglia è fondata sulle questioni naturali, cioè significa mamma donna e papà uomo".
Peccato che l'articolo 147 del Codice Civile stabilisca unicamente che il matrimonio impone ai coniugi l'obbligo di mantenere, istruire, educare e assistere moralmente i figli, nel rispetto delle loro capacità, inclinazioni naturali e aspirazioni. Forse lui vorrebbe citare l'articolo 29 della Costituzione, che però non dice certamente che il padre debba essere uomo e la madre debba essere donna, ma che sancisce che la Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.
Dato che "naturale" non significa eterosessuale, ma indica una formazione che si genera spontaneamente, il suo discorso pare una evidente mistificazione. Ma dato che lui ha una famiglia, non si capisce quale recondito odio lo porta impegnarsi cos' tanto nel cercare di impedire che anche gli altri possano averla, quasi come se fare del male al prossimo lo facesse sentire felice.