L'ultima di Pillon: «Lo stupro è colpa dell'omosessualizzazione forzata della società»

Secondo il leghista Simone Pillon, lo stupro sarebbe colpa dei gay e dell'assenza di leggi omofobe in stile russo. Precisa anche che lui vorrebbe tanto poter tornare ai "bei" tempi in cui i gay venivano uccisi dagli omofobi, proponendosi come l'avvocato leghista favorevole alla giustizia sommaria perché disgustato da uno stato di diritto in cui si viene giudicati in regolari processi e non secondo i suoi pruriginosi pregiudizi.
Non è chiaro se Pillon voglia sostenere che non esista un solo uomo eterosessuale che abbia mai violentato una donna, anche se effettivamente è strano che il reato non sia stato compiuto da un suo amico prete. E chissà se lui avrebbe ritenuto che un 31enne maschio che violenta una 17enne femmina fosse socialmente più accettabile...

Se è delirante il suo parlare di "omosessualizzazione forzata della società", al limite del criminale e il suo sostenere che gli eterosessuali non commetterebbero violenze. Poi, scimmiottando quei gruppi razzisti promosso dal leghista Borghi, si lamenta che nel titolo non sia stato sottolineata l'etnia del presunto aggressore. Un'etnia non nota, dato che l'articolo da lui citato non lascia pensare che ci sia motivo di pensare che si tratti di uno straniero.
Eppure i suoi parrebbero aver subito capito le sue insinuazioni, affrettandosi ad accostare l'omosessualità alla pedofilia e a sostener3 che chi delinque non possa che essere un uomo con la pelle di un colore sgradito a Pillon:


C'è persino chi sostiene che avrebbe ragione a dire che i gay sarebbero capaci di rendere gay gli altri, anche se tale tesi pare assai sconclusionata e privi di riferimenti logici ad un caso di stupro.

L’episodio si sarebbe verificato il 16 agosto 2023. Un 31enne avrebbe proposto un rapporto sessuale ad un collega 17enne. Lui si sarebbe rifiutato e ci sarebbe stata una violenza denunciata ai carabinieri. Cosa che troppo spesso non avviene quando gli abusi vengono commessi da preti.
La giudice Carola Musio ha disposto il rinvio a giudizio e i fatti verranno accertati, anche se Pillon ha già emesso la sua sentenza di condanna di morte invocando il linciaggio. Evidentemente è garantista solo quando è il figlio del presidente del Senato a essere indagato con l'accusa di stupro.
Ovviamente Pillon non si lamenta mai quando i suoi amici vescovi nascondono i casi di pedofilia nella chiesa, che spesso sono perpetrati su bambini di pochi anni e non su 17enni:

Pillon sarà anche un omofobo che cerca di trarre profitto economico dall'intolleranza, ma la sua istigazione all'odio sta diventando inaccettabile.