Pillon pare confuso. Lo ha capito che se il 65% dice una cosa, lui non può sostenere che il 100% direbbe l'opposto?

Il leghista Simone Pillon è abbastanza comico nel sostenere che se il 60% dei votanti è favorevole a concedere la cittadinanza a chi vive e lavora in Italia da almeno 5 anni, ciò significherebbe che "gli italiani vorrebbero l'esatto opposto perché non si sono espressi e dunque vorrebbero quello che vuole lui. E si sa che lui avrebbe probabilmente chiesto il rimpatrio di un palestinese come Gesù, magari dopo essere andato a stringere la ano chi ha ammazzato più bambini palestinesi di Erode.
Avesse ragione lui a sostenere che tutti darebbero ragione al suo disprezzo verso i cittadini stranieri, perché non sono andati alle urne a dichiararlo? Su quali basi lui avrebbe stabilito che chi non dice nulal darebbe a lui il mandato di parlare a loro vece?

Magari è vero che ci sono più razzisti di quante persone siano interessate ad ottenere un congruo risarcimento in caso di ingiusto licenziamento, ma Pillon dovrebbe sapere che il 65% è più della metà: ergo non può sostenere che tutti la penserebbero come la minoranza razzista.
E non meno surreale è che un avvocato voglia farci credere di non essere in grado di capire che la cittadinanza non viene data "la primo che passa col gommone". Non solo perché il suo disprezzo verso la vita umana dei profughi pare alquanto poco cristiana, ma perché un avvocato dovrebbe sapere quali sono i requisiti per poter chiedere la cittadinanza. Dire altro significa cercare id ingannare il proprio elettorato mediante falsa testimonianza.