Pride di Catanzaro, la deputata Orrico: «La polemica della Lega è buia, divisiva e distorsiva della realtà»


«La polemica riguardo l’iniziativa Road to Pride di Catanzaro scaturita negli ultimi giorni, e portata avanti dalla Lega, finanche con suoi esponenti in Parlamento, racconta di una visione buia, divisiva e distorsiva della realtà, così come della società, espressa dal partito di Salvini». È quanto afferma la deputata del Movimento 5 stelle Anna Laura Orrico, che prosegue: «La Lega, in particolare con alcuni suoi esponenti, sta portando avanti una crociata, questa sì di natura ideologica, contro i percorsi di educazione affettiva e sessuale nelle scuole, parlando di una inesistente ideologia gender. Non riescono a comprendere la differenza fra la necessità di informare i nostri giovani per renderli consapevoli delle proprie scelte e le vuote teorie complottistiche che agitano ogni qual volta si parla di diritti civili. Allargare il novero dei diritti, salvaguardare quelli esistenti, contrastare discriminazione, esclusione e violenze, non sono argomenti sufficienti per farli desistere dall'innescare sentimenti di insofferenza e intolleranza verso quanti, tanti per fortuna, sono diversi da loro. Quando si investe – conclude Anna Laura Orrico – in progetti educativi basati sul confronto e sul dibattito, con un approccio inclusivo e con rispetto verso tutti, si investe nella capacità dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze di essere cittadini migliori domani».

Intanto il leghista Rossano Sasso continua ad alimentare odio, lanciando insinuazioni diffamanti contro participanti, da lui accusati di voler mettere le mani sui bambini.
Si inventa che il Pride non promuoverebbe diritti, ma sarebbe una manifestazione di sinistra che offende la destra omofoba dei leghisti filo russi. Ed ovviamente si inventa che imprecisate "mamme e papà" fremerebbero dal desiderio di chiedergi di indottrinare i loro figli all'intolleranza:



Non pare un caso che Sasso precisi che lui non starebbe invitando ad aggressioni o pestaggi in stile neonazisti ungheresi, forse preoccupato dalle minacce di morte che i suoi avevano lanciato agli organizzatori nei commenti ai suoi precedenti post.

Dopo la sua polemica contro le scale arcobaleno che sosteneva offendessero l'omofobia degli immigrati e dopo la promozione del so libercoletto omofobo, è da giorni che Sasso cerca visibilità sui quotidiani di estrema destra con una assurda polemica per un patrocinio di soli 2mila euro. Con i 49 milioni di euro rubati agli italiani dal suo partito, si sarebbero potuti patrocinare pride per i prossimi 24mila anni.
Commenti