Provita Onlus prova a sostenere che ci si dovrebbe sposare per soldi


Provita Onlus si oppone al riconoscimento giuridico dell'amore altrui, ma poi cerca di far leva sui soldi per sostenere che gli uomini dovrebbero sposarsi per trarne un profitto economico.

È quanto scrivono in un surreale articolo:

Gli uomini sposati sono più ricchi. Dal punto di vista economico i dati sono solidi e chiari: gli uomini in un matrimonio stabile (che si sono sposati e sono rimasti sposati) che si avviano alla pensione hanno un patrimonio familiare dieci volte più elevato rispetto ai coetanei divorziati o che non si sono mai sposati. Tenendo conto delle differenze di istruzione, razza e occupazione, il premio medio del matrimonio in termini di patrimonio familiare per gli uomini stabilmente sposati è di 290.000 dollari più elevato rispetto ai coetanei non sposati.

Quindi non ci si dovrebbe sposare per amore, ma perché si ambisce a ottenere 290.000 dollari? La loro idea di "famiglia" sarebbe fondata sul tornaconto economico? La donna non va amata ma semplicemente preferita ad un fondo di investimento?

L'articolo prosegue poi sostenendo che "gli uomini sposati nel fiore degli anni hanno una probabilità del 55% più bassa di vivere in povertà" perché, a loro dire, gli "uomini sposati lavorano per più ore e hanno meno probabilità di essere licenziati rispetto ai coetanei non sposati".
Non è chiaro se vogliano sostenere che pur di stare lontano dalle loro mogli, gli uomini starebbero più tempo in ufficio. In fondo, se l'obiettivo non è condividere la vita con una donna ma incassare il bonus da 290mila, il loro "ragionamento" potrebbe avere anche senso...

Dicono poi che "i dati mostrano che gli uomini sposati hanno circa il doppio della probabilità di essere molto contenti della propria vita rispetto agli uomini non sposati, e questo vale soprattutto per gli uomini sposati che sono anche padri".
Considerando che Jacopo Coghe si batte strenuamente per impedire ai gay di poter essere padri, dovremmo dedurne che stia cercando di procurare danno alle loro vite? Oppure li vuole uccidere, dato che l'articolo persegue asserendo che "gli uomini single hanno molte più probabilità di ammalarsi e di morire".
Secondo loro "centinaia di migliaia di uomini hanno perso la vita a causa delle cosiddette morti per disperazione: overdose, patologie correlate all'abuso di alcol, suicidio". Quindi, vogliono sostenere che il loro impegno nell'impedire il matrimonio egualitario dovrebbe costituire una evidente istigazione al suicidio? È una confessione?
Chissà poi perché non citano le donne. Le riterranno subordinate alle scelte del maschio e dunque immeritevoli della loro attenzione?
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