Sasso come Putin, il sottosegretario leghista invita a definire "estremisti" i gruppi per i diritti gbt

Il leghista Sasso parrebbe pronto a dire qualunque cosa pur di piacere agli omofobi. Ma non pare accettabile definisca "estremisti" il mezzo milione di manifestanti che hanno animato il Roma Pride, scegliere il termine proprio della propaganda di Putin.
Cercando di far leva sull'egoismo dei suoi elettori, sostiene che il Comune di Roma non avrebbe dovuto contribuire ai costi tecnici della manifestazione, perché i leghisti preferiscono usare i soldi pubblici per i loro lager albanesi piuttosto per promuovere i diritti. Peccato sua un vero paradosso che a lamentarsi per 60mila euro investiti per introiti maggiori sia un partito che ha rubato 49 milioni di euro agli italiani. E nel caso in cui sasso non lo sapesse, 49.000.000 è un numero più alto di 60.000.

Il leghista, tra i primi teorici della remigazione e promotore di leggi volte a vietare il rispetto verso le persone lgbt all'interno delle scuole, arriva persino a sostenere che ci fossero "cartelli che incitavano alla violenza contro avversari politici". Chissà, magari si confonde con i messaggi d'odio che la Lega continua a produrre contro gli avversari politici.
Peccato che la sua asserzione sia alquanto insensata, dato che l'omosessualità è un orientamento sessuale e non un partito politico. Sostenere che tutti i gay sarebbero di sinistra solo perché la destra è omofoba significa riconoscere la propria omofobia e farsene un vanto. Inoltre non è attestabile voglia spacciare lecite contestazioni alla prima ministra per un attacco politico, dato che ciò equivarrebbe a sostenere che il diritto di critica e manifestazione andrebbero aboliti.
E ci dica, lamentarsi perché la meloni è alleata di Orban sarebbe "incitavano alla violenza contro avversari politici" mentre Salvini che rappresentava la Boldini con una bambola gonfiabile era goliardia?
Ovviamente nessuno ha "regalato" nulla ai "circoli lgbt" e la fantomatica "ideologia gender" è solo una truffa inventata dall'estrema destra. Ma dato che anche i gay pagano le tasse (o forse le pagano molto più di quanto non evadano quegli evasori a cui Salvini continua a promettere condoni), su quali basi sasso sostiene che andrebbero spesi per i soli eterosessuali?
Inquietante è anche osservare quale siavil pubblico a cui Sasso si rivolge, dato




Si tratta di commenti violenti, diffamatori e osceni. Sasso non prova alcun imbarazzo a voler rincorrere un simile elettorato?