Bignami vorrebbe sostenere che essere contro i massacri significhi odiare l'Italia?

Il signor Galeazzo Bignami parrebbe voler sostenere che chi non vuol essere complice del genocidio palestinese o del massacro iraniano andrebbe accusato di odiare l'Italia. Una accusa assurda, che parrebbe basarsi sulla loro convinzione che l'Italia non sia un popolo, ma sia una dittatura in cui è Giorgia Meloni a decidere che cosa si debba pensare.
Chi osa contraddire la sire va accusato di odiare il regno. Almeno fino a quando le loro politiche non ci renderanno colonia di un qualche populista russo o yankee.
Pare davvero assurdo è sostenere che se un popolo non è democratico, allora sarebbe obbligatorio sostenere che bisognerebbe ucciderli tutti e dar morire di fame o di sete i loro bambini. E dato che loro non sarebbero democratici ma noi si, si vieta di non pensarla come la loro leader:

Vogliono essere complivi di un massacro? Lo siano. Ma non vilipendio l'Italia attribuendogli le loro scelte e il loro collaborazionismo a chi vuole uccidere chiunque non la pensa come loro.
E chissà perché non propongono mai il discorso contrario, ossia che chi è favorevole al massacro dovrebbe partire per Gaza o per l'Iran ad ammazzare bambini e civili. Perché è troppo facile sostenere che gli altri dovrebbero sempre impegnarsi in prima persona mentre loro possono guardarsi i bambini mutilati dagli israeliani in TV...
Numero due al ministero delle Infrastrutture, Galeazzo Bignami è noto alle cronache per alcune foto in cui appare vestito da nazista. Era il 2005 quando, in occasione del suo addio al celibato, si fece fotografare con una divisa nazista.

La divisa ce l'ha già: ora parta per Teheran e vada a dirgli che a casa loro comanda lui.