Secondo Vannacci, la democrazia sarebbe un costo da eliminare

Il generale leghista Vannacci sostiene che la democrazia sarebbe un costo che andrebbe abolito. In fondo il decreto sicurezza limita fortemente il diritto al dissenso: riuscissero ad eliminare ogni partecipazione popolare, avrebbero più potere del duce.
In quel suo solito populisti, si inventa persino che sarebbe bastato non organizzare il referendum da lui sabotato per poter destinare soldi a scuole e ospedali. Peccato che probabilmente potremmo dire lo stesso dei soldi che loro hanno sprecato per costruire inutili campi di prigionia in Albania o per strapagare improbabili progetti per il ponte di Salvini.
E dato che Salvini non si è dimesso quando nel 2022 registrò un quorum più basso di quello oderno, non si capisce perché Vannaci voglia il licenziamento dei promotori solo perché lui si è inventato che l'astensione andrebbe ritenuto voto leghista.

Se fa sempre ridere che a parlare di "difesa dell'italianità" sia un tale dai tratti magrebini che si è sposato con una donna romena, curioso è come Vannacci non ricordi mai che l'attuale legge sull'immigrazione è stata scritta dai leghisti. Ed è altresì preoccupante la sua ossessione nel citare gruppi e formazioni fasciste, tutto eccitato dalle persone che vennero massacrate sul Piave.
Non meno surreali sono i suoi seguaci, che vorrebbero essere risarciti per il referendum che loro hanno sabotato:

Forse è proprio la signora Lara che ci dovrebbe restituire quei soldi, dato quanto si è adoperata per sabotare il voto democratico. magari lei sogna un bel regime in cui sia imposto il volere di Putin o di Netanyahu, ma il fatto che voglia imporci quell'aberrazione attraverso il sabotaggio della democrazia ha del progetto criminale.