Spiegate a Azzurra Barbuto che i bambini di Gaza non muoiono di sete perché in Polonia si producono bibite

Azzurra Barbuto pare ossessionata dalla Gaza Cola, anche se il degrado della sua disinformazione pare aver raggiunto livelli tragicomici. Se ieri si era messa a strillare che non bisognava comprarla perché lei si era inventata che quella bibita avrebbe finanziato Hamas, oggi si è inventata che i bambini palestinesi morirebbero di sete a causa della sua produzione e non perché il suo amatissimo Netanyahu gli ha tolto l'acqua.
Peccato che la bevanda venga prodotta in Polonia.
Se la signora di fosse informata su ciò che diffama a nezzo stampa, saprebbe che il progetto Gaza Cola nasce da una precisa missione umanitaria: destinare tutti i profitti alla ricostruzione del reparto maternità dell'ospedale Al-Karama, situato nella parte nord-occidentale della Striscia di Gaza. L'iniziativa è stata finanziata inizialmente da sedici famiglie di Gaza che hanno contribuito con 5.000 sterline britanniche, rendendo tecnicamente la bevanda di proprietà del popolo di Gaza.
La Gaza Cola viene prodotta in Polonia e successivamente importata nel Regno Unito, dove viene distribuita principalmente attraverso ristoranti palestinesi e negozi frequentati dalle comunità musulmane. In Italia sarà venduta dalla Coop, suscitando l'ira della discepola di Feltri.
I fatti rendono surreale il suo scrivere:

Stando al suo "ragionamento", potremmo sostenere che Azzurra Barbuto abbia causato la morte di alcuni bambini perché questa mattina ha messo lo zucchero nel caffè al posto di prendere la sua bustina, salire su un aereo ed andare a Gaza a consegnarla ad un bambino.
Voler far credere ai suoi lettori che la Gaza Cola verrebbe prodotta a Gaza è davvero squallido. E ancor più squallido è come la signora voglia sostenere che lei ha stabilito che sarebbe più intelligente portare enormi cisterne di acqua polacca a Gaza piuttosto he raccogliere soldi per riscostruire i reparti ospedalieri distrutte dalle bombe dei suoi amatissimi israeliani:

A noi pare che i vero "abbocconi" siano quei suoi lettori che le hanno creduto e che magari hanno davvero pensato che la bibita venisse prodotta a Gaza, sotto le bombe. In fondo Israele non fa entrare nemmeno gli aiuti umanitari, ma vorreste non credere ad una signora di estreme destra che vi vuol far credere che potrebbero esportare bibite in mezzo mondo?