Vannacci sostiene che votare sia "tradimento"

Secondo il generale Vannacci, essere nati in Italia piuttosto che in Africa sarebbe questione di merito e non mera fortuna. Per questo Totò Riina si sarebbe "guadagnato" la sua cittadinanza italiana, al contrario di chi lavora onestamente nel nostro Paese ma non meriterebbe pari diritti. Anzi, il leghista ci tiene persino a precisare che i bambini nati in Italia da genitori stranieri dovrebbero avere meno diritti civili rispetto ai loro compagni di classe. Evidentemente avere genitori stranieri dovrebbe essere ritenuto una colpa agli occhi di chi sposa donne romena mentre si erge a giudice supremo dell'italianità altrui.
Noiosa è anche la sua retorica su una fantomatica "cittadinanza facile", dato che i criteri resterebbero immutati.

Ovviamente Vannacci non propone di votare per la discriminazione, ma suggerisce l'astensionismo come strumento utile a boicottare il parere espresso da chi andrà alle urne. Sostiene anche che esercitare i propri doveri civici sarebbe "tradimento" e che bisognerebbe impedire più tutele ai lavoratori italiani per fare dispetto alle opposizioni.
Peccato che pare abbastanza surreale che a lanciare accuse di "tradimento" alla patria sia un partito che insultava il Tricolore quando si era inventato una fantomatica Padania, da cui sarebbe dipesa una presunta superiorità razziale di Salvini e di Borghezio.

È a questa gente che Vannacci vorrebbe consegnare l'Italia?