Fratelli d'Italia attaccano i giudici, accusati di non deportare chi critica Giorgia Meloni


L'autobus ha provocato il ferimento di una donna, ma è lei che verrà punita per essersi fatta male. È ormai questo il clima che si respira nell'Italia di Giorgia Meloni e si Matteo Salvini, fondata sulla promessa di blocchi navali, remigrazioni e deportazioni di massa.
Con un titolo probabilmente infelice, il sito MBNews parrebbe far intendere che se a farsi male è una donna straniera, allora non ci sarebbe alcun problema:



Monza Today ci spiega invece che chi è costretto a vivere nell'illegalità farebbe meglio a non farsi masle, altrimenti la polizia di Piantedosi perseguirà lei e mon chi le ha arrecato danno:



Se lo straniero farebbe meglio a morire dissanguato a margine di una strada per scappare ai rastrellamenti meloniani, Il Secolo d'Italia si lamenta perché contestare Giorgia Meloni non è ritenuto motivo di deportazione:



Al solito, le toghe sarebbero "rosse" quando non assecondano i desideri di donna Meloni, ma sarebbero veri "patrioti" quando non indagano alcun italiano per la morte di Ramy Farez. E la presunta minaccia non pare neppure tale, anche se Giorgia Meloni pare avere una certa propensione a usare sua figlia per propaganda.
Il sito di estrema destra riporta una frase discutibile che sfotte i pregiudizi promosso dalla propaganda leghista, sui miranti che verrebbero pagati dagli italiani e che si porterebbero a letto le nostre donne. Ovviamente si sottolinea anche che il video ha avuto diffusione solo perché Matteo Salvini lo ha dato in pasto ai suoi follower, aizzandoli contro di lui:



La Lega vilipendiava il Tricolore quando incoava la secessione e raccontava che i meridionali portassero il colera. Ora si appella ad accuse di "villipendio" per far arrestare i dissidenti? E davvero Giorgia Meloni vorrebbe far deportare chiunque si mostri critico verso la sua propaganda?
La frase non sarà molto raffinata, ma sostenere che dovrebbe giustificare la deportazione è oltre la decenza, dato che verrebbe a mancare il principio di eguaglianza davanti a tutti quei leghisti che scrivono frasi ancor più oscene e restano impuniti solo perché italiani.
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