Il Tar del Piemonte boccia il centro no-choice voluto dalle destre

Il Tar del Piemonte ha dichiarato illegittima la convenzione siglata dalla Regione Piemonte per l'apertura di uno sportello no-choice all'interno dell'ospedale Sant'Anna.
I giudici contestano la mancanza di requisiti di professionalità, esperienza e formazione in capo ai volontari e alle volontarie, scelti in base al loro credo religioso e non alla loro idoneità a fornire reali informazioni. E osservano anche l'illegittimità di offrire spazio di strutture pubbliche ad un'associazione che nel suo statuto dichiara la sua contrarietà alle leggi dello stato, proclamando guerriglia al diritto all'interruzione volontaria di gravidanza. Ciò la renderebbe, di fatto, incompatibile con un’attività in ambito pubblico.
Alle donne sarebbero servito il supporto di medici, psicologi o assistenti sociali in grado di affiancare le pazienti in situazioni così delicate, non certamente di estremisti che si documentano sui post di Pillon e di Jacopo Coghe.
La sentenza sancisce così che in strutture sanitarie pubbliche «devono operare solo figure professionalmente riconosciute, nel pieno rispetto della neutralità istituzionale».