La Nuova Bussola Quotidiana inneggia a Orban: «Vietare i gay pride è doveroso»

È tale Stefano fontana ad aver firmato un assurdo articolo intitolato "Vietare i gay pride è doveroso" che è stato pubblicato da La Nuova Bussola Quotidiana.

A sostegno di un'Ungheria che vieta i pride ma fa manifestare liberamente i gruppi neonazisti, il signor Fontana è andato a scomodare la Dottrina sociale della Chiesa.
Nel suo articolo, scrive:
Cosa direbbe la Dottrina sociale della Chiesa a proposito delle scelte di un’autorità politica legittima di permettere o vietare il gay pride come quello di sabato scorso a Budapest, ma anche come tanti altri cui abbiamo assistito in questi anni? È lecito il divieto? È addirittura doveroso? Oppure è un sopruso e un’ingiustizia?
Dato che La Nuova Bussola Quotidiana è sempre stata molto attiva nella promozione dell'omofobia, non è difficile immaginare quale sarebbe stata la sua tesi. E dato che un po' di propaganda politica non gusta mai, elogia Salvini e meloni per non essere andati a manifestare contro le violazioni dei diritti umani perpetrate dal loro alleato ungherese:
I politici, anche italiani, che sono andati a sostenere il pride di Budapest e a sfidare le leggi di un’autorità politica legittima hanno questa idea di democrazia: prima dell’espressione della volontà di un individuo non c’è niente, essa non richiede nessuna giustificazione nemmeno razionale, ad essa è sempre dovuto un riconoscimento pubblico. È la democrazia nuda del puro volontarismo.
Forse ignaro che l'Italia è un Paese laico, Fontana sostiene che la politica dovrebbe fondarsi sulle sue personalissime credenze religiose:
A questa democrazia fondata sul nulla della volontà ingiustificata, si oppone l’altra visione della Dottrina sociale della Chiesa, secondo la quale prima dell’espressione della volontà individuale c’è qualcosa che funge da criterio per tutti e per l’autorità politica in particolare. L’autorità politica ha l’obbligo morale di ascoltare questo criterio ragionevole e deve liberare la volontà dalla propria schiavitù: una volontà senza criteri è infatti prigioniera di sé stessa, “delle proprie voglie”, aveva detto Benedetto XVI.
Si inventa così che lui avrebbe stabilito che i gay sarebbero contro natura e che bisognerebbe odiarli perché lui è omofobo e crede di poter mettere le sue convinzioni personali nella bocca di Dio, in quello che parrebbe pura blasfemia:
Ora, il gay pride è proprio questo: atteggiamenti e stili di vita contrari alla legge naturale non solo vengono praticati nel privato ma proposti e imposti nel pubblico, come se fossero un valore per il bene comune, mentre niente che vada contro la legge naturale può essere un bene comune. Il pride è scandaloso anche se gli atteggiamenti dei suoi protagonisti fossero meno sconci o se addirittura fossero compassati: è scandaloso per il suo contenuto e non solo per la sua forma.
Secondo la Dottrina sociale della Chiesa il pride va vietato, non c’è dubbio.
Considerando che tutte le premesse sono false e che la sua teoria dovrebbe portaci a dire che Dio sia malvagio, forse di dubbi dovrebbero essercene ben più di uno. E se fosse l'omofobia a rappresentare una violazione alla legge naturale? A quel punto dovremmo poter vietare Fontana e metterlo in carcere per le sue opinabili idee? Oppure i divieti sono cosa buona e giusta solo quando ledono i diritti di altri?