Meloni presenta la sua legge sul fine-vita, che mira a cancellare tutte le conquiste degli ultimi anni


La cosiddetta legge sul fine-vita proposto dal Governo Meloni pare a dir poco oscena.
Innanzitutto discrimina le persone più povere, perché tiene fuori il Sistema Sanitario Nazionale dalla copertura dei costi e sancisce che il diritto di scelta sia un privilegio da riservare ai soli ricchi.
Prevede poi un unico comitato etico, ovviamente nominato dal Governo, e rende obbligatorie le cure palliative. Il malato verrà costretto con la forza a subire atroci agonie contro la sua volontà.
La norma, scritta secondo le indicazioni del Vaticano, mira a cancellare le conquiste delle disobbedienze civili e le sentenze della Corte Costituzionale, reprimendo le già labili libertà attuali.

Nel corso della sua legislatura, Meloni si è guardata bene dal togliere le accise come promesso in campagna elettorale. Ma ha legiferato più volte sul controllo della vita dei cittadini, imponendo leggi che definiscano come si debba nascere, quale religione si debba professare, quale orientamento sessuale si debbaavere e in che modo si debba morire. E caso vuole che le loro leggi impongano che tutto debba avvenire secondo i desideri delle lobby forzanoviste di Jacopo Coghe, con il Governo elevato a giudice supremo della vita.
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