Meloni sbatta sua figlia suoi suoi manifestini elettorali, usandola per attaccare i giudici


Giorgia Meloni continua a usare sua figlia per propaganda. Se in campagna elettorale cercò voti pubblicando video di stupri che crearono problemi alla vittima, da qualche tempo continua a DIRE che tutti minaccerebbero la sua bambina. Ovviamente non è esattamente così, dato un augurio di morte o un apprezzamento saranno probabilmente di cattivo, ma non sono certamente minacce.

Ma è facile pensare che la signora abbia preso atto di come l'uso propagandistico della figlioletta le abbia permesso di istigare i suoi elettori ad aggressioni e minacce contro un un professore che ha poi cercato di suicidarsi. E oggi usa le stesse accuse per attaccare la magistratura, lamentarsi che lei non possa far deportare chi la contesta.
In fondo, anche durante le elezioni concordò la messa in onda dei video in cui il padre di sua figlia proponeva threesome alle colleghe a ridosso delle elezioni. Sputtanare il padre di sua figlia l'avrebbe infatti fatta passare come una vittima ,portandole volti

In quel suo dire che ogni giudice che applica leggi a lei sgradite sarebbe "toga rosse", la signora ha creato un caso cavalcato dal suo partito e da tutti i quotidiani filo-governativi:



La realtà è che nessuno ha minacciato Ginevra, dato che non si parla di quei suoi elettori che giurano di voler uccidere tutti i gay. E per quanto di cattivo gusto, un video volgare e non raffinato non costituisce reato solo perché era un tentativo di prendere in giro la loro propaganda razzista.
Si potrebbe poi osservare che nessuno avrebbe mai visto quel video se Salvini non lo avesse dato in pasto ai suoi canali social per lamentarsi delle persone di colore.

Quindi Ginevra non c'entrerebbe un granché, ma l'impressione è che la sia mamma la sta usando per lamentarsi dei giudici che non le fanno deportare chi osa contestarla.



La stampa di destra, si cerca di aiutare Giorgia Meloni ad alimentare un clima d'odio attraverso un linguaggio volto alla promozione dell'intolleranza. I migranti non sono persone, ma vengono etichettati per razza, anche se figli di cittadini italiani come in questo caso. I giudici vengono poi etichettati "toghe" e li si accisa di essere "rossi" se applicano le leggi in contrasto alla sete di vendetta della donna che vuole essere chiamata "signore" per non scontentare i sessisti.
Nei manifestini, si mostrano anche le foto della minore, che ormai viene sistematicamente trasportata (a spese dei contribuenti) in giro per il mondo in modo che possa comparire su tutti i selfie autopromozionali di sua madre.

Attraverso un uso propagandistico di sua figlia e il ricordo al vittimismo, Giorgia Meloni sta cercando di istigare odio verso la giustizia. Eppure pare avere ragione il Tribunale civile di Ancona a ritenere che un video di pessimo gusto e una critica alle politiche di Giorgia Meloni non giustificassero "i requisiti di urgenza" sostenuti dal governo.
E pare aver senso la decisione di sospendere l'efficacia del provvedimento di espulsione, motivando che “non può evincersi che lo straniero, figlio di cittadino italiano, abbia avuto comportamenti che costituiscano una minaccia concreta effettiva e sufficientemente grave ai diritti fondamentali della persona o alla incolumità pubblica... tenuto conto che lo straniero è regolarmente residente in Italia da quando era minorenne, convive col padre italiano, non risulta avere alcun precedente penale ed è giocatore di calcio professionista ricevendo una regolare retribuzione”.

Poi si corre dal Papa a confezionare scatti promozionali, perché si sa che l'uso politico della religione porta voti quasi quanto l'uso propagandistico delle minorenni:



Quindi, criticare lei sarebbe "minaccia" a sua figlia, da punire con la minaccia di deportazione ai figli di cittadini italiani che la contestano?

Innegabile è che Giorgia Meloni abbia trasformato sua figlia in una pedina della sua propaganda, usandola per cucirsi addosso il vestito di "mamma" attraverso la sistematica pubblicazione dei suoi presunti disegnini o immortalandola in selfie che vengono sistematicamente diffusi sui suoi canali social. Ed il tema non è tanto cosa faccia lei con sua figlia nel privato, ma come lei cerchi di rendere pubblico quel provati per fini propagandistici. Perché è ovvio che esporre la figlia alla sua propaganda la espanda a quei messaggi di cui lei poi si lamenta, traendone ulteriore beneficio personale.
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