Pillon sostiene che i gay non sarebbero "normali" e spaccia un rebrand per un'adesione alla sua omofobia


I toni del leghista Simone Pillon si fanno sempre più violenti. Dopo aver praticamente augurato la morte ai gay che avevano osato sfidare i divieti del suo amatissimo Orban, oggi augura il fallimento a chi non rivolge le sue campagne pubblicitarie ad un pubblico di soli eterosessuali.
Per premurarsi di risultare gratuitamente offensivo, parla di "arcobalenoidi" e invita i suoi hater a fine che i gay non sarebbero "persone normali":



Ovviamente è delirante pensare che il 97% dei ricconi siano così omofobi da non comparsi una macchina solo perché la pubblicità non gli fa immaginare che con quella potranno portarsi a letto schiere di ragazzine e di escort, ma Pillon non rinuncerebbe mai a dare falsa testimonianza pur di corrompere al degrado morale i suoi seguaci.

La verità è che il crollo delle vendite Jaguar non ha nulla a che vedere con le “politiche arcobalenoidi”, ma è legato a una precisa strategia industriale: la casa automobilistica sta attraversando un periodo di transizione verso l’elettrico, riducendo drasticamente la produzione per preparare il rilancio del marchio come brand di lusso 100% elettrico. Lo stesso articolo da lui citato parla di “fase di rebranding”.
Attribuire un -97,5% a presunte “ideologie LGBT” è una narrazione fuorviante e strumentale, buona solo per chi è convinto di poter ingannare un pubblico di analfabeti funzionali.
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