Pillon torna a incitare omofobia, sostenendo che quelle dei gay non sarebbero famiglie ma crimini

Il leghista Simone Pillon non si lamenta di chi vuol far morire di fame e di sete migliaia di bambini Gaza. Anzi, è persino andato in Israele a dare la sua personale benedizione al loro genocidio. Benché meno si lamenta delle famiglie che fanno vivere i figli in stato di abbandono o di chi li costringe a prostituirsi. La sua unica ossessione sono le famiglie gay.
E così, si diverte a trafugare fotografie personali per darle in pasto ai suoi hater, così che quelle famiglie siano rese vittima di ingiurie, insulti e offese gratuite.

Tralasciando il fanatismo dei suoi, che fa sembrare che gli ayatollah siano dei moderati al loro confronto, l'opinione di Pillon è ininfluente. Se in Italia esistesse libertà di espressione e se potessimo dire ciò che pensiamo di lui e dell'educazione che sta impartendo ai suoi figli, potremmo esprimere opinioni che non gli sarebbero certamente graditi.
Di certo è molto violento il suo cercare di corrompere dei poveri di spritito al degrado morale sostenendo che quelle gay non sarebbero famiglie, ma crimini. Si tratta di una una dichiarazione offensiva, discriminatoria e profondamente lesiva della dignità delle persone lgbt+.
Indicativo è anche quanto scrive una sua proselita:

Quindi, i gay non dovrebbero poter crescere figli perché Pillon e la signora Paola sarebbero autori di feroce bullismo? E le norme del leghista sasso mirano a permettere alla signora Paola di poter insegnare ai suoi figli a commettere atti di bullismo contro i figli altrui?
Se il figlio sarà ruolizzato, è la signora Paola che andrebbe messa in carcere insieme chiunque si macchierà di quel reato, magari istigato a delinquere dalla propaganda di Pillon. Sostenere che i gay andrebbero discriminati perché loro sono violenti è una cosa che non sta in piedi.