L'evangelico Carollo insulta le vittime dell'incidente sull'A4, sostenendo che l'amore possa essere espresso dai soli eterosessuli


Che direbbe il pastore evangelico Luigi Carollo se qualcuno dicesse che sua moglie non è una vera moglie ma è soltanto una amichetta? Come minimo inizierebbe a minacciare querele.
Ma se i Vangeli invitano a non fare agli altri ciò che non si vuole venga fatto a sé stessi, l'evangelico urla che lui ritiene "eroe nazionale" il sacerdote che ha rinnegato l'amore che univa Mario Paglino e Gianni Grossi nel giorno dei loro funerali. I due si erano uniti in matrimonio negli Usa prima di celebrare una unione civile in Italia.

La tesi di Carollo è che l'amore sarebbe prerogativa dei soli eterosessuali. Di conseguenza, durante i funerali sarebbe doveroso celebrare il matrimonio eterosessuale di chi ha trascorso l'intera vita a picchiare moglie e figli, ma andrebbe negato ogni riconoscimento all'amore che univa due uomini che lui odia perché omofobo.
Chissà, forse il pastore si è così abituato ad odiare il prossimo da non essere più capace di riconoscere cosa sia l'amore.

E così scrive:



Il pastore non ha poi mancato di riservare cuoricini e pollici a chi si è unito alla sua aggressione alle due vittime:





Sono certi che l'odio omofobo sarebbe il volere dello Spirito Santo e che non siano i loro livorosi commenti a costituire peccato? Non provano neppure in briciolo di vergogna a fare branco contro due persone uccise da una macchina che ha imboccato l'autostrada contromano?

I nazisti si dicevano convinti di essere ariani e che ciò li avrebbe resi superiori agli altri. Salvini sosteneva di percepirsi padano e che ciò lo avrebbe reso superiore ai meridionali. Carollo sostiene che a lui gli piacciono le donnine e che ciò dovrebbe renderlo superiore agli altri.
Persino in tema di aberranti teorie suprematiste pare che il populismo stia portando degrado.

Odiasse meno e desse più retta a Gesù, magari Carollo imparerebbe a vivere e lasciar vivere come suggerito dai Vangeli.
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