Chi era Charlie Kirk, nuovo idolo dalla destra populista


Alla destra populista serviva un martire. Lo hanno trovato in Charlie Kirk, l'integralista legato all'estrema destra statunitense che oggi viene celebrato come un eroe dai vari Salvini, Meloni, Porro e Pillon.
"Le armi salvano vite", scriveva Charlie Kirk, convinto promotore del culto delle armi. "Vale la pena accettare qualche morto in più, se questo significa poter esercitare il diritto di avere un'arma per difendere gli altri diritti concessi da Dio".
Erano frasi che ripeteva spesso, con orgoglio. È stato ucciso con un'arma da fuoco, proprio mentre stava difendendo la violenza armata e attaccando chi chiedeva leggi più severe sul controllo delle armi durante un comizio.
Ma Charlie Kirk non si è limitato a promuovere la diffusione delle armi. Ad esempio, dichiarò che se se sua figlia di 10 anni fosse stata stuprata, lui l'avrebbe costretta a partorire il bambino. Ha sostenuto che alcune personalità nere, come Michelle Obama, non avrebbero "le capacità cerebrali per essere prese sul serio" e che hanno rubato "il posto a un bianco". Che le persone nere, quando ancora erano schiave, "commettevano meno crimini" e che la legge perfetta di Dio dice che le persone gay "andrebbero lapidate a morte". Si diceva anche convinto che i bambini dovrebbero assistere alla pena di morte o che Israele non starebbe affamando i palestinesi.
Charlie Kirk ha passato anni a difendere e a glorificare un modello di società armata, polarizzata, spinta allo scontro, in cui il conflitto veniva presentato come una virtù e le armi come una fantomatica garanzia di libertà.
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