Giorgia Meloni insiste nell'usare la figlia a fini di propaganda propaganda

Il vittimismo di Giorgia Meloni pare a dir poco stucchevole. Nonostante voglia essere chiamata "signor presidente" in modo da poter piacere ai misogini di estrema destra, ama dirsi "madre" e "donna" ogni volta che prova a strumentalizzare la figlioletta e la sbatte sui giornali per non entrare nel merito delle contestazioni. Il fine è quello di non rispondere alle domande, preferendo frignare che lei si sentirebbe violentata nella sua intimità da "madre" e da "donna" lavoratrice quasi non si rendesse conto di essere una privilegiata.

Sarà forse in qualità di "madre" che offre la villeggiatura ai militari israeliani che hanno massacrato oltre 20 mila bambini? E non pensa di essersi insinuata nella vita privata di tante famiglie con quei suoi fantomatici "reati universali" che avevano l'unico fine di aiutare il suo Jacopo Coghe ad impedire che anche i gay potessero avere una famiglia?
Lo saprà che non è l'unica madre lavoratrice d'Italia? Quindi pare avere davvero poco senso che faccia la vittima se qualcuno le chiede perché si sia sottratta ai suoi impegni lavorativi. Soprattutto se le altre madri che lavorano non solo non possono permettersi due voli intercontinentali per un weekend di vacanza, ma forse dovranno cercare di macinare straordinari per riuscire a comprare i libri di scuola ai figli:

A noi pare osceno che si usi la fotografia di una figlia per mero ritorno politico. E chissà quante madri paestinesi avrebbero preferito scattarsi selfie con i figli al piuttosto di dover raccattare i loro resti dilaniati da una bomba israeliana.
Se si sceglie di fare la presidentessa del consiglio e non la mamma che lavora part-time, va messo in conto che esistono questioni che non possono essere ignorate solo perché si preferisce passare il proprio tempo con i figli anziché lavorare.