Pillon elogia le violenze squadriste dei trumpiani, sostenendo servano ad "educare" chi contesta il fondamentalismo evangelico

Il leghista Simone Pillon elogia pubblicamente le violenze squadriste dei repubblicani, sostenendo che i seguaci del suo amatissimo Donald Trump farebbero benissimo ad usare il manganello per "educare" chi contesta il fondamentalismo evangelico:

A suo dire, la violenza di branco sarebbe cosa buona e giusta se usata per azzittire chi non santifica un estremista che voleva lapidare a morte i gay e ripristinare la schiavitù per i neri. Ieri si spinse addirittura a paragonare Charlie Kirk a Gesù, sostenendo che la sua aggressione a ogni forma di rispetto e di inclusività lo rendessero un vero "cristiano".
Sempre attento a fomentare i suoi all'odio verso gli oppositori politici, ne approfitta anche per sostenere che solo un "attivista di sinistra" potrebbe contestare razzismo, xenofobia e misoginia.
La "logica" di Pillon parrebbe dunque basarsi sul ritenere che i pestaggi squadristi dell'estrema destra sarebbero giusta violenza, soprattutto se si sostiene di voler vendicare un estremista caduto durante la loro guerriglia ai diritti civili. Ma se i palestinesi reagiscono ai 20mila bambini palestinesi che sono stato ammazzati dal suo amato Netanyahu, loro sarebbero "terroristi". In pratica, la violenza andrebbe condannata solo quando non viene esercitata da chi si dice "cristiano" di estrema destra.
Eppure è evidente che il suo lodare dei criminali che picchiano in branco chi ha opinioni diverse dalle loro e chiamarla "educazione" era tipico di certi regimi del passato.