Ponte sullo Stretto, gli Usa frenano Salvini: «Non può rientrare tra le spese per la difesa della Nato»

È arrivata una nuova doccia fredda per Salvini. L'ambasciatore americano presso la NATO, Matthew Whitaker, ha chiarito che il progetto del suo Ponte non può essere incluso nel calcolo della spesa militare al 5% del PIL, come richiesto dall'Alleanza Atlantica ai paesi membri entro il 2035. Gli Usa hanno espresso una netta opposizione a qualsiasi "contabilità creativa" che comprenda il Ponte tra le infrastrutture a supporto della difesa, ribadendo che i fondi per l'opera non sono destinati alla difesa e quindi non possono essere considerati nell'ambito degli impegni NATO.
La firma tanto sbandierata da Salvini ci ha però vincolati all'opera, stabilendo esorbitanti penali che i cittadini dovrebbero versare alle aziende da lui scelte per i lavori se l'opera non verrà realizzata.
Eppure non ci voleva un genio per capire che tentare di allocare come spesa per la difesa un'infrastruttura squisitamente civile era una stupidaggine. Ma il Governo Meloni ha provato a fare il furbetto e a provarw a spacciarla per opera militarmente strategica, un po' come un finto invalido tenta di fregare la pensione.