Bocciato il ponte, la stampa di destra preferisce attaccare i giudici anziché verificare le carenze del progetto

Nella narrazione della destra populista, Giorgia Meloni dovrebbe essere lasciata completamente libera di poter deportare chiunque voglia, senza doversi preoccupare di leggi e norme. Ed ovviamente anche Salvini avrebbe ogni diritto di poter costruire tutti i ponti che vuole, anche lui dispensato dall'onere di dover spiegare in che modo intenda pagarli.
Nel loro racconto, gli organi di garanzia sono visti come un nemico che osa anteporre gli interessi dei cittadini alle loro mire propagandistiche. E quindi vanno attaccati, magari sostenendo che basterebbe un singolo giudice sgradito a Tommaso Cerno per rendere inaccettabili le loro considerazioni:

Anziché investigare su tutte le magagne del progetto presentato da Salvini, i giornalisti di destra hanno preferito cercare di screditare i giudici. Peccato non sia colpa loro se i documenti allegati non erano firmati, se non erano state prese in considerazione determinate norme e se si è evitato di spiegare chi dovrà pagare i conti.
Ma ormai il vittimismo è la carta che la destar populista prova a giocarsi ogni volta che viene dimostrato che il loro lavoro non è di qualità. Infatti non sono stati i giudici a presentare documenti non firmati, stime non verosimili e allegati mancanti.