La nuova serie tv di Netflix che fa ha fatto infuriare il Pentagono

Dal 9 ottobre, su Netflix è disponibile "Boots". La serie racconta la storia di un adolescente gay degli anni Novanta che, appena diplomato, decide impulsivamente di arruolarsi nell’esercito. Il pubblico e la critica l'hanno accolta positivamente, contrariamente a Trump e a quello he il presidente statunitense ha rinominato in "Ministero della guerra".
Il portavoce del Pentagono ha attaccato Netflix, accusandola di avere una “agenda ideologica”. ha anche liquidando Boots, sostenendo sia “spazzatura woke”. Evidentemente, il l'ex Dipartimento della Difesa si sente più a suo agio con l’oscurantismo e la negazione della realtà che con una rappresentazione fedele, seppur critica, del vero ambiente militare degli anni Novanta, ossia un ambiente storicamente ostile alle minoranze di genere che Trump vorrebbe riportare in auge.
La serie è basata sul memoir vero The Pink Marine dello scrittore e sceneggiatore Greg Cope White, che racconta i sacrifici e le menzogne a cui erano costretti i militari omosessuali per poter servire il proprio paese. Se negli anni Novanta l’omosessualità era ritenuta reato all'interno dell’esercito, la legge “Don’t ask, don’t tell” del 1994 permetteva ai gay di potersi arruolare a patto che si nascondessero.
Solo nel 2010, durante l’amministrazione Obama, si è iniziato a cambiare rotta. Oggi però, con la nuova amministrazione, le politiche di inclusione sono state cancellate; anzi, il Pentagono ha imposto licenziamenti per soldati transgender e continua a soffocare i diritti LGBTQ+, come dimostra la recente decisione di far cambiare nome alla nave da rifornimento intitolata all’attivista Harvey Milk.
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