La sindaca di Rovigo rifiuta un milione di fondi pubblici pur di impedire che le condizioni di vita dei migranti possano essere migliorate

Valeria Cittadin è la sindaca di Rovigo, anche se lei preferisce farsi chiamare “sindaco” come tante donne di destra che si offrono come feroci antagoniste ad un linguaggio rispettoso delle donne. Ovviamente non gradisce neppure l'esistenza dei migranti, anche se fa discutere abbia rifiutato oltre 1 milione di euro di fondi europei del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) pur di ostacolare la costruzione di alloggi e servizi per i migranti che lavorano nelle campagne.
La signora pare convinta che rendere la vita più difficile alle persone straniere dovrebbe scoraggiarle dal vivere a Rovigo. E quindi, è per promuovere situazioni di degrado che rifiuterà un milione di investimenti, farò dimezzare i migranti ospitati nel Centro di accoglienza straordinaria (CAS) situato nell’ex convento dei Cappuccini e prometet che lo farà chiudere per sbattere in strada tutti gli osipiti.
Valeria Cittadin ha più volte cercato di collegare la presenza dei migranti a fenomeni di degrado e criminalità, definendo il centro di accoglienza dell’ex convento dei Cappuccini come un “vivaio di manovalanza per lo spaccio”. Ha anche istituito una “zona rossa” in alcune aree della città e fa fanto del suo voler sacrificare la dignità degli ultimi pur di compiacere i razzisti.