Coghe e Belpietro tornano a calpestare la dignità delle donne trans

Jacopo Coghe e Maurizio Belpietro amano molestare le donne trans, invitando gli intolleranti a definirle "uomini" al solo fine di offenderle e renderle vittima di odio. Ed è abbastanza ridicolo che Jacopo Coghe voglia sostenere che esisterebbe un fantomatico "gender" solo perché qualcuno non discrimina le loro vittime quanto loro:

La signora Benita urla che bisognerebbe avere"schifo" di chi non piace a Coghe. La signora Barbara cita blasfemamente l'arcangelo Gabriele per usare la religione come legittimazione all'odio:


Sarebbe interessante capire cosa farebbero delle donne trans, visto che non fanno che ripetere ossessivamente che a loro non sta bene possano essere trattate con rispetto. Le ucciderebbero come Hiler? E chi mai sarebbe dovuta essere la donna dell'anno? Di certo non sarebbe potuta essere la loro Giorgia Meloni, visto che lei vuole essere chiamata "uomo"...

Ma lei non viene contestata, perché il suo uso del maschile è contro la dignità delle donne, non a favore dei diritti. E quindi va bene, perché il problema è solo chi non discrimina.
Anche la Lega di Matteo Salvini ha cercato di mostrarsi fieramente transfobica, invitando i loro elettori a denigrare le donne trans in none di Roberto Vannacci:




I commenti dei leghisti parrebbero sufficienti a nostrare il degrado promosso dalla destra populista.