I detentori dei diritti di Conan Doyle non vogliono uno Sherlock Holmes gay


Tutto ha avuto inizio qualche giorno fa quando Robert Downey Jr., protagonista del recente successo cinematografico "Sherlock Holmes",ha partecipato al David Letterman Show dichiarando che il suo Sherlock Holmes potrebbe essere visto come un "omosessuale non effeminato".
Questa semplice affermazione è bastata a far andare su tutte le furie Andrea Plunket, detentrice del copyright negli Stati Uniti sulle opere letterarie di Arthur Conan Doyle, che ha tuonato: «Spero che questo sia solo un esempio dell'umorismo nero del signor Downey. Se la produzione dovesse tentare di introdurre questo tema [l'omosessualità] nei prossimi film, sarei costretta a prendere misure drastiche e a ritirare il mio consenso alla realizzazione di altre pellicole«.
Quindi tutti coloro che avevano intravisto alcune peculiarità nell'atteggiamento di Sherlock Holmes e del suo fedele assistente Watson (come i battibecchi tra i due, le scene di gelosia di Holmes ogni qualvolta si parla della fidanza del compagno di lavoro, i loro sguardi...) non potrò aspettarsi sviluppi nell'ormai quasi certo seguito del film.
La Plunket ha però voluto precisare che la sua non è un'osservazione puramente letteraria e che nulla ha a che vedere con i gay in genere: «Non sono ostile agli omosessuali, ma sono ostile a chiunque non rimanga fedele allo spirito dei libri».
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