Zanardi sospende lo sciopero della fame


Dopo 35 giorni di digiuno, Francesco Zanardi ha interrotto il suo sciopero (iniziato il 4 gennaio scorso) volto a chiedere l'inserimento nell'agenda parlamentare di una discussione sulle unioni civili fra persone dello stesso sesso.
In una nota pubblicata ieri, Francesco denuncia il «più totale indifferenza delle istituzioni italiane. A nulla sono servite le mail degli italiani, le mie, quelle delle associazioni, persino i richiami dell'Unione Europea sono stati totalmente ignorati dai nostri politici, una classe politica sorda, che non ci rappresenta affatto».
Sul fronte estero, è fa segnalare una lettera aperta inviata al Parlamento Italiano dall'intergruppo al Parlamento europeo per i diritti lgbt e uno spazio sempre crescente dedicata dai media stranieri allo sciopero (in contrapposizione con i medi italiano che in alcuni casi hanno quasi ignorato la notizia). L'ultimo riscontro in questa direzione è l'articolo pubblicato pochi giorni fa della prestigiosa agenzia di stampa Reuters, nota per non occuparsi di fatti da loro ritenuti marginali.
«Sono soddisfatto del risultato che tutti insieme abbiamo ottenuto -ha dichiarato- l'Unione Europea e gli Stati membri ci hanno sostenuto e appoggiato moltissimo. Chi ha saputo guardare ha trovato una strada percorribile, che non è purtroppo quella della politica italiana, una classe politica che assolutamente non rappresenta una enorme parte di italiani e che li costringe dietro le porte della repressione».
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