È morto Raimondo Vianello


Si è spento alle 6:52 di stamattina all'Ospedale San Raffaele di Milano -dove era stato ricoverato qualche giorno fa- Raimondo Vianello. L'attore e presentatore televisivo 87enne è stato uno degli ideatori del varietà televisivo italiano.
Nato il 7 maggio 1922 a Roma, trascorse la giovinezza a Spalato per seguire il padre ammiraglio della Marina militare. Si laureò in giurisprudenza anche se non esercitò mai la professione. Nel 1945 aderì alla Repubblica Sociale Italiana come bersagliere e per questo venne detenuto dagli alleati nel campo di concentramento di Coltano assieme ad altri personaggi famosi (fra cui Dario Fo, Walter Chiari, Enrico Maria Salerno e Giuseppe Dordoni).
Finita la guerra si dedicò allo sport diventando atleta e dirigente del Centro Nazionale Sportivo Fiamma. Partecipò alla rivista "Cantachiaro" di Pietro Garinei e Sandro Giovannini: l'attenzione ricevuta dal pubblico gli permise di lavorare al cinema e in televisione. Sul piccolo schermo esordì con il programma "Un due tre" insieme ad Ugo Tognazzi e partecipò allo spettacolo del sabato sera "Il Tappabuchi" come aiuto di di Corrado.
Nel 1962 sposò Sandra Mondaini (conosciuta quattro anni prima) con la quale ha lavorato in coppia per quasi cinquant'anni. Negli anni settanta ha preso parte a numerosi varietà come "Sai che ti dico?", "Tante scuse" e "Noi... no". Negli anni ottanta lascia la Rai alla volta della Fininvest (ora Mediaset): qui prende parta a programmi di successo come "Attenti a noi due", "Sandra e Raimondo Show", "Il gioco dei 9" e "Pressing" e la sit-com "Casa Vianello" andata in onda dal 1988 al 2007. Nel 1998 venne scelto per presentare il Festival di Sanremo.
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