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Celebrati i Gay Pride di Roma e Treviglio

Con le parate di Roma e Treviglio (Bergamo) si è chiusa ieri la "stagione" dei Gay Pride.
In più di centomila (secondo gli organizzatori) hanno sfilato lungo lungo vie del centro della capitale. La manifestazione si è aperta con un simbolico matrimonio fra una coppia gay e una lesbica accompagnato da un bacio collettivo dei manifestanti. Tra gli striscioni molti i messaggi contro il Governo e contro il Vaticano.
A tentare di rovinare la festa, alcuni petardi lanciati la notte precedente al pride presso il Gay Village di Roma, che hanno ferito lievemente due persone, e uno striscione esposto da Militia Christi nei pressi del Colosseo che recita: "Gay pride: diritti alla perversione".

A Treviglio la gente si è riunita sotto lo slogan "Guardiamoci in faccia", con l'obiettivo di favorire la visibilità delle persona lgbt e contrastare l'omofobia della società e delle istituzioni. Si è trattato del primo Pride in terra bergamasca.
Il corteo ha attraversato le vie cittadine in maniera molto composta mentre la polizia locale ha lavorato per far sì che la viabilità cittadina non subisse disguidi legati al passaggio dei manifestanti, una sobrietà che non è piaciuta all'Arcigay che proprio per quel motivo ha deciso di non partecipare all'evento.


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