Uno studente su cinque è un bullo omofobo
L'Arcigay ha recentemente effettuato una ricerca sull'omofobia all'interno delle scuole italiane, i cui dati sono abbastanza allarmanti.
Dalla ricerca emerge come uno studente su cinque sia solito pronunciare offese nei confronti di compagni di scuola e coetanei ritenuti omosessuali ("frocio", "finocchio", "checca" sono solo le più comuni). In alcuni casi la violenza non è solo verbale ma si traduce anche in attacchi fisici, soprattutto nel caso dei maschi (i più colpiti dal bullismo omofobico). Nell'83,46% dei casi le discriminazioni si protraggono nel tempo, mentre nel restante dei casi si tratta di episodi sporadici o isolati.
Un dato decisamente preoccupante è rappresentato da un 19% dei casi in cui il bullismo omofobo si è consumato in presenza dei professori, i quali in alcuni casi sono arrivati a schierarsi dalla parte dell'aggressore e non della vittima. La presenza di omofobia o di disagio nei confronti dell'omosessualità anche nell'organico degli istituti pare confermato anche da un altro dato: il 50% degli istituti a cui Arcigay ha chiesto di prendere parte alla ricerca hanno negato la loro collaborazione (in particolar modo nelle aree del sud e del nord-est).
Dai dati emerge anche che il fenomeno diminuisce con l'aumentare dell'età (i casi registrati sono molto minori fra gli over 16) e i fenomeni sono generalmente più gravi nel sud del Paese.