Niene affitto a gay ed extracomunirai


«Potevi dirlo prima che sei gay. Perché mi hai fatto perdere tempo? Te l'avevo detto chiaramente: io ai gay e agli extracomunitari non affitto». E' quello che si è sentito dire un professore di 42 anni, insegnante di italiano e storia in una scuola superiore della capitale, dopo che si era presentato a visitare un appartamento in affitto in un condominio a Lucio Sestio, al Tuscolano (Roma).
La proprietaria di casa, un avvocato in pensione di 65 anni, avrebbe poi motivato la sua dichiarazione sostenendo di non essere razzista, ma di conoscere il condomino e di sapere che entro una settimana lo avrebbe dovuto buttar fuori per le proteste dei condomini a cui non sarebbe sicuramente piaciuto il suo orientamento sessuale.
Questo caso va ad aggiungersi a tutta una serie di altre discriminazioni registrate negli ultimi anni sul mercato degli immobili in affitto della capitale. Tant'è che lo scorso dicembre il ministro Mara Carfagna si era detta indignata per episodi simili, affermando di ritenerli inaccettabili in un paese civile e democratico.
L'Ufficio Nazionale Anti discriminazioni Razziali,che più volte si era occupato di sanzionare i giornali che pubblicavano fra gli annunci la dicitura "non si affitta agli immigrati", aveva anche deciso di allargare il suo intervento anche nei confronti dei numerosi annunci che facevano riferimento all'orientamento sessuale dei potenziali inquilini.
Azioni, quelle di dicembre, che al momento sembrano essersi dimostrate inefficaci a frenare il preoccupante fenomeno.
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