Per combattare la violenza verso le donne, il Cile incoraggia l'omofobia


Si tratta di una campagna pubblicitaria a sostegno della lotta alla violenza contro le donne promossa da Carol Schmidt Zaldivar, il ministro del Servizio Nazionale Femminile del Cile.
Potrebbe sembrare impossibile essere contrari ad una campagna per la sensibilizzazione su un tema simile, ma quando lo sloga è "Chi picchia una donna è frocio" il discorso cambia.
Mente il ministro continua a sostenere che una simile campagna possa davvero far diminuire le violenze domestiche, in molti sollevano il dubbio che cercare di fermare un tipo di violenza promuovendone un altra non possa essere un mezzo accettabile. E' innegabile, infatti, che il tutto faccia perno sull'omofobia e che lo stato cileno stia promuovendo un immagine negativa dei gay, cercando di usarli come un "qualcosa" che dovrebbe generare ribrezzo nei violenti.
Ipotesi confermata anche dal gruppo "Soy Hombre Soy Mujer" che ha sottolineato come quel messaggio non stia facendo altro che incrementare l'omofobia e il sentimento anti-gay nel Paese, soprattutto considerato come negli ultimi anni si sia già registrato in Cile un aumento del 600% dei casi di violenza nei confronti degli omosessuali.
Contro il messaggio passato dalla campagna è stata create anche una raccolta di firme per chiedere al ministro di pensare ad una nuova campagna a sostegno della sua nobile causa, ma cercando questa volta di tenere in considerazione il rispetto verso altre minoranze. Nella lettera si legge l'invito rivolto allo stato di tener presente che ogni categoria di cittadino cileno dovrebbe essere tutelato dalla violenza, sia esso donna, bambino, gay, nativo... insomma tutti, compresi gli uomini.

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