Omosessualità e cattolicesimo secondo Signorini


Durante l'ultima puntata di "Kalispera", il conduttore Alfonso Signorini ha scelto di farsi intervistare da Maria De Filippi e parlare della sua vita privata. Fra i temi trattati anche quello della sua omosessualità, sulla quale afferma di avere dei sensi di colpa anche derivanti dal suo essere cattolico.
«Essere cattolici e gay non è facile -ha detto-, non perché la Chiesa non accolga i peccatori, Dio è accoglienza, è più mamma che papà. Ma è il fatto che ogni volta devi avere un confronto con il sacerdote che imbarazza sempre un po'». Quest'ultimo punto viene poi approfondito facendo riferimento al momento della confessione: «Ogni volta devi ammettere la tua colpa e chiedere scusa a Dio... ma non lo vivo mai bene».
Su un tono più distensivo nei confronti della Chiesa (e indirettamente anche della accuse di omofobia che le vengono rivolte) specifica: «Loro non sono contro gli omosessuali ma, anche nel caso delle persone etero, sono contrari al sesso fatto non per scopo riproduttivo».
Al di là delle inesattezze di quest'ultima affermazione (per la Chiesa la finalità naturale dell'atto sessuale -ammesso solo dopo il matrimonio- è anche unitiva e non soltanto procreativa), le sue affermazioni hanno fatto storcere il naso ad un po' di persone, compresi altri gay cattolici che non si sono riconosciuti in quelle parole dette dall'alto.
Il concetto banalizzante e colpevolista dell'omosessualità espresso nell'intervista, inoltre, pare anche stridere un po' con l'intelligenza del personaggio (che al di là che si si d'accorso o meno con le sue idee, in altre circostanze ha dimostrato di avere). Anche se il rischio è quello di fare della dietrologia, un mea culpa mediatico in un momento ben particolare in cui giornali come Libero e Il Giornale stanno portando avanti una crociata contro l'omosessualità per fini politici, il dubbio che il berlusconiano Signorini abbia voluto cogliere mandare un suo terzo messaggio politico agli spettatori potrebbe anche venire. Dopo la telefonata in diretta di Berlusconi e l'intervista in cui Rubi ha smentito tutto, non è da escludersi che questa fosse la volta di appoggiare una certa linea del governo (e screditando quella degli avversari) presentando l'omosessualità come una colpa. Il tutto condito da alcune scene teatrali come un bacio al rosario rigorosamente portato in tasca (momento che probabilmente sarà piaciuta molto al pubblico più bigotto) o frasi come: «Spero che ci sia il paradiso anche per noi», riferendosi ai gay che a suo dire devono chiedere scusa a Dio per il loro essere.
6 commenti