Giovanardi contro la pubblicità gay-friendly dell'Ikea


Carlo Giovanardi, sottosegretario con delega alle politiche per la famiglia, è tornato a parlare ai microfoni della trasmissione web "KlausCondicio" e, ancora una volta, non ha perso l'occasione per scagliarsi contro i gay. Lo scorso dicembre sostenne che avrebbe voluto il «Don't ask, don't tell» anche in Italia, questa volta ha lanciato accuse alla nota catena di arredamento svedese Ikea. La pietra dello scandalo sarebbero i manifesti pubblicitari utilizzati in occasione dell'apertura del loro nuovo punto vendita di Catania, nei quali erano ritratti due uomini che si tenevano per mano e capeggiava la scritta "Siamo aperti a tutte le famiglie".
Probabilmente troppo per le coronarie del ministro che, tirando in ballo la Costituzione, ha tuonato: «Il termine famiglia usato dalla multinazionale è lesivo della Costituzione italiana, perché per essa si deve intendere solo quella formata dal matrimonio tra uomo e donna».
Immediata è arrivata la replica del colosso svedese che precisa: «L'Ikea non offende la Costituzione e non è contro la famiglia citata dall'articolo 29. La Costituzione stabilisce qual è l'oggetto dei diritti, ossia quella fondata sul matrimonio, ma non definisce la famiglia tout court».
Durissime le critiche dell'opposizione nei confronti del sottosegretario, far le quali anche quella di Aurelio Mancuso che denunzia: «Sono dichiarazioni pericolose e aggressive che rischiano di alimentare quel clima di omofobia che porta poi a violenze e insulti contro gay, lesbiche e trans, non ultima quella nei confronti di Paola Concia».

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