San Sebastiano, il patrono dei gay


Un servizio della trasmissione televisiva "Mistero" ha riportato all'attenzione una curiosità probabilmente sconosciuta ai più: anche gay e lesbiche avrebbero il loro santo patrono, ossia San Sebastiano.
Nato in Francia nell'anno 256, divenne un alto ufficiale dell'esercito imperiale di stanza a Roma per la difesa dell'Imperatore Diocleziano. Quest'ultimo, che nutriva un grande odio verso i cristiani, scoprì la sua fede e lo condannò a morte. Durante l'esecuzione, il suo corpo venne trafitto da frecce e, secondo la leggenda, venne abbandonato senza che i carnefici ne constatassero l'effettiva morte. Santa Cecilia lo raccolse e lo curò. Una volta guarito, Sebastiano tornò da Diocleziano per rimproverarlo per il suo gesto e questi ordinò di flagellarlo a morte e di gettare il suo corpo nella Cloaca Maxima.
La storia del santo venne ripresa da numerosi artisti e scrittori. Ma è nel 1909 che Georges Eekhond parlò apertamente dell'omosessualità del santo nella sua opera "Saint Sébastien Dans la Peinture", riprendendo voci ed aneddoti risalenti a molto tempo prima. Anche Gabriele D'Annunzio nel 1910 si riferisce a Sebastiano come il "favorito" degli imperatori Diocleziano e Massimiano nella sua opera "Martyre de saint Sebastien": secondo alcuni quel termine indicava un rapporto di tipo affettivo con gli imperatori, secondo altri potrebbe anche lasciar intendere un ruolo da consigliere.
Fatto sta che nel corso del XX secolo, in più occasioni la letteratura è tornata a fare riferimenti alla sua omosessualità, creando un legame molto forte fra la figura del santo e la comunità gay. È per questo motivo che secondo alcuni -nonostante la Chiesa sia di parere opposto- San Sebastiano è da considerarsi a tutti gli effetti il patrono della comunità lgbt.
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