Eataly si schiera con l'Ikea e Giovanardi rilancia


Lo slogan è lo stesso e un "anche" iniziale sottintende un chiaro riferimento all'Ikea. È la nuova campagna pubblicitaria di Etaly, una società che si occupa di vendita online di prodotti alimentari, che ha deciso di schierarsi al fianco del colosso svedese contro le proteste lanciate dal sottosegretario Giovanardi alla loro pubblicità in cui compariva una coppia gay associata alla parola "famiglia".
In questo caso ad essere raffigurate sono due donne, immortalate praticamente nella stessa posa dei due uomini dell'Ikea. Nel testo se ne spiega il motivo: «Diciamo evviva all'amore vero fra due persone e alla possibilità per chiunque di crearsi una famiglia. Offriamo il cibo di Eataly al prezzo più conveniente possibile a tutte le persone, a prescindere dalla condizione sociale, dalla religione, dall'orientamento sessuale e dal pensiero politico».
Nichi Vendola (Sinistra ecologia libertà) ha affermato che: «Le scelte di Ikea e di Eataly sono la migliore risposta ai pregiudizi che cingono di filo spinato la vita e i sentimenti di tanti esseri umani, e che che dicono alla politica e ai suoi rappresentanti che i diritti delle persone non sono optional. Il diritto non ad essere tollerati ma ad esistere spigliati nella propria soggettività, soggetti di cittadinanza piena». Franco Grillini (Italia dei Valori) ha parlato di «un esempio che dovrebbe essere seguito da tutte le aziende italiane, verso le quali il sottosegretario Carlo Giovanardi, ha fatto vero e proprio terrorismo politico».
Non si è fatta attendere, però, anche la risposta di Giovanardi che ha rilanciato le sue accuse: «L'iniziativa Eataly di Oscar Farinetti dimostra quello che da tempo denunciamo con forza, e cioè che la vera dimenticata e discriminata in Italia è la famiglia della Costituzione, quella fondata sull'unione di un uomo e di una donna che rivendica diritti ma accetta anche doveri davanti alla collettività, prima di tutto quello di educare, istruire e mantenere i figli».
Peccato che detta così pare quasi che anche le famiglie riconosciute ma prive di figli siano contro la Costituzione, ma contro di loro il sottosegretario non ha mai detto nulla (il che farebbe quasi pensare che il discorso sui figli sia solo una scusa in mancanza di altre motivazioni...).
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