Uganda: accantonata la legge anti-gay


Finalmente una buona notizia. Qualche tempo fa in Uganda era stato avviato l'iter burocratico di una nuova legge per l'inasprimento delle pene nei confronti di omosessuali, la quale prevedeva in alcuni casi anche la pena di morte. Ebbene, quella legge non si farà: il Parlamento ne ha infatti rimandato la discussione a data da destinarsi.
Alla base della scelta, però, non c'è alcun ravvedimento da parte del governo: la legge sarebbe stata probabilmente approvata la scorsa settimana (giusto in tempo prima dello scioglimento delle camere) se non fosse stato per le pressioni di altri Paesi e delle organizzazioni internazionali che hanno raccolto oltre un milione e 600mila firme contro la normativa.
Una mobilitazione di massa, insomma, che attraverso le proteste di singoli cittadini sparsi per tutto il mondo ha permesso di creare un clima e un'attenzione mediatica e politica internazionale tale da rendere più conveniente l'abbandono del progetto. Ma, nonostante appaia palesemente come una scelta dettata dalla convenienza, è un fatto che la comunità lgbt locale potrà tirare un sospiro di sollievo nel sapere che le loro condizioni di vita -peraltro già non fra le più semplici- non subirà un brusco peggioramento.
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