Cassano: «Froci in nazionale? Spero di no»


È un fatto vergognoso quello accaduto poco fa in conferenza stampa. Riferendosi alle affermazioni di Alessandro Cecchi Paone riguardo alla presenza in nazionale di due gay e un bisex, Antonio Cassano ha deciso di dare libero sfogo alla propria ignoranza e alla propria omofobia dichiarando: «Ci sono froci in squadra? Metrosexual? Non rispondiamo, meglio che non dica cosa penso. Sono problemi loro, son froci, se la vedessero tra loro. Mi auguro non ce ne siano».
Parole vergognose, ignoranti e con l'uso di termini volutamente offensivi che lo rendono indegno di indossare la sua maglia. Perché, che lui lo voglia o no, la maglia azzurra lo porta a rappresentare la popolazione di un Paese, gay compresi. E se qualcuno si sente nel diritto di offendere le persone che rappresenta, nonché di alimentare l'omofobia tra i tifosi (nonostante la sua ignoranza, c'è chi lo considera un esempio da seguire) sarebbe giusto che venga privato di un onore che ha dimostrato di non meritare.
Il tutto in una conferenza stampa tenutasi all'estero, con moltissimi giornalisti stranieri che seguono gli europei e con tanto di diretta televisiva e via Internet. Un comportamento, il suo, che rischia di danneggiare anche l'immagine di un intero Paese oltre a quello della propria squadra.
Ed ancora, le sua parole non possono che rischiare di vanificare le belle frasi pronunciate alla vigilia degli europei dall'allenatore Prandelli, secondo cui: «L'omofobia è razzismo, è indispensabile fare un passo ulteriore per tutelare tutti gli aspetti dell'autodeterminazione degli individui, sportivi compresi».

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