Turchia: il sesso gay è punito con il carcere


La Corte suprema d'appello di Ankara (Turchia) ha sentenziato che il sesso gay è da considerarsi "innaturale", alla stregua di necrofilia e zoofilia.
La sentenza è giunta dopo l'esame del caso di un uomo condannato da una corte provinciale a sei mesi di reclusione per la vendita di un video contenente alcune scene gay, una pena considerata troppo lieve dall'alta corte.
A loro parere, infatti, tutti gli atti sessuali inclusi sotto la definizione di "innaturale" (che, oltre alle pratiche sopra citate, includono anche ogni forma di sesso orale, anale, di gruppo e sado-maso) sono da punirsi obbligatoriamente con la condanna al carcere degli imputati da 1 a 4 anni. Inoltre, in base all'articolo 262/2 del codice penale turco, sono da considerarsi soggetti alla medesima pena anche i detentori di video o film pornografici contenenti scene contenenti le pratiche sopra citate.
La decisione non ha mancato di sollevare proteste in Turchia, in particolar modo fra quanti denunciano una islamizzazione del Paese attuata, nel corso dei suoi dieci anni di governo, dal premier islamico Recep Tayyip Erdogan.
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