Pisapia al Papa: «Parità di diritti per tutti»


Era facile immaginare che Benedetto XVI avrebbe colto l'occasione del VII Incontro mondiale delle famiglie per riaffermare una presunta superiorità delle coppie eterosessuali su ogni altro tipo di unione. E così è stato. Proprio a quel concetto è stata riservata la parte centrale della sua omelia in occasione della messa conclusiva all'aeroporto di Bresso (MI).
Ma se il copione pareva già scritto, è da segnalare una voce fuori dal coro, forse in grado di ricordarci che un Paese laico, nel quale i diritti non devono necessariamente essere riservati solo a pochi, è possibile.
Stiamo parlando di Giuliano Pisapia, Sindaco di Milano, che in occasione del suo discorso di benvenuto al pontefice non ha omesso riferimenti ad altri tipi di famiglia e alla necessità di garantire loro uguali diritti (peraltro dopo aver rilanciato alla vigilia della visita papale il suo impegno nel voler istituire un registro per le unioni civili).
«Sono le diversità che definiscono i nostri tempi -ha affermato Pisapia- Diversità di cultura, di credo; di benessere e di possibilità di vita. Diversità di razze, di colori, di speranze. E la diversità non può e non deve essere motivo di scontro. Può e deve essere fonte di aggregazione, di ricchezza, di unità. E, comunque, a tutte e a tutti deve essere garantita parità di diritti. Sono certo che noi possiamo fare tanto se i nostri valori sapranno unire invece che dividere. Credo sia giusto parlare con franchezza, guardandosi negli occhi. L'importante, poi, è come si continua: per costruire bisogna proseguire spalla a spalla, guardando insieme verso un unico obiettivo».
Il primo cittadino non ha risparmiato anche qualche affondo alle posizioni così categoriche assunte dal Vaticano: «Quello che stiamo facendo è cercare di abbattere barriere, di essere aperti al contributo di tutti al di là delle bandiere e al di sopra delle etichette. Io penso che bisogna gettare dei ponti. Non alzare dei muri».

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