Libero supera sé stesso


In più occasioni ci siamo occupati della faziosità di giornali come Libero e Il Giornale, ma questa volta il quotidiano di Belpietro è riuscito davvero a superare sé stesso.
È bastato che l'Italia perdesse in finale perché si sfruttasse la situazione per dar contro al governo. Il motivo? Secondo il quotidiano la colpa della sconfitta calcistica sarebbe da imputare al Presidente del Consiglio, a suo parere reo di porterebbe sfiga (ah, certo! Se ci fosse stato Lui, le cose sarebbero andate diversamente!).
Una breking news che si è meritata persino un'edizione speciale, quasi come se i lettori non potessero attendere a leggere un articolo nel quale si dichiara: «Nonostante in molti, noi compresi, avessero consigliato un basso profilo, il premier ha voluto a tutti i costi andare a Kiev per mettere il cappello sulla vittoria degli azzurri. Ma la sua presenza è letale: doppio infortunio e quattro gol degli spagnoli». E, giusto per tentare di avviare una campagna d'odio nei confronti dell'avversario politico, anche l'immancabile suggerimento dato ai lettori attraverso la domanda «E adesso l'etichetta del menagramo chi gliela leva più di dosso?».
Insomma, un articolo vergognoso con tanto di errori nel disegnare la bandiera (nel tricolore, il verde è dalla parte dell'asta!). Ma Belpietro ha deciso di rincalzare la dose con tanto di un editoriale in cui attacca chiunque abbia avuto da ridire su quel titolo: il direttore (lo stesso che ha fatto chiudere "Fisica o Chima" perché scandalizzato da dei baci gay) si dice preso di mira da quelli che lui definisce «esercito dei puritani del web» e sostiene che i suoi insulti gratuiti altro non fossero che un «Titolo diverso, beffardo, che ha strappato una risata ai più». Che sia una confessione? Che ci stia dicendo fra le righe che ci ha sempre presi in giro facendoci credere che il suo fosse un quotidiano mentre in realtà è un giornale satirico dal pessimo senso dell'umorismo?
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