Londra 2012: sono 20 gli atleti apertamente gay
Qualche giorno fa ci eravamo occupati degli atleti apertamente gay che prenderanno parte alle imminenti Olimpiadi di Londra. Ora il loro numero è salito, non tanto per l'arrivo di nuovi coming out, quanto per nuovi conteggi più approfonditi realizzati da Outsports.
Secondo i nuovi dati, gli atleti apertamente gay che rappresenteranno i loro Paesi a Londra sono 20 (a cui vanno poi aggiunti i due partecipanti alle paralimpici). Un numero in crescita rispetto agli scorsi anni (erano 11 ad Atene e 10 a Pechino), ma pur sempre inferiori alle statistiche generali, indicando come ancor oggi molti di loro preferiscano tenere segreto il proprio orientamento sessuale.
Curioso è anche il caso delle atlete Carole Péon e Jessica Harrison che, oltre a rappresentare entrambe la Francia nelle gare di triathlon, formano una coppia anche nella vita reale.
Più nel dettaglio, gli atleti olimpici che hanno fatto coming out sono:
- Marilyn Agliotti (Paesi Bassi, hockey su erba)
- Judith Arndt (Germania, ciclismo)
- Seimone Augustus (USA, pallacanestro)
- Natalie Cook (Australia, beach volley)
- Imke Duplitzer (Germania, scherma)
- Lisa Dahlkvist (Svezia, calcio)
- Edward Gal (Paesi Bassi, equitazione)
- Jessica Harrison (Francia, triathlon)
- Carl Hester (Regno Unito, equitazione)
- Alexandra Lacrabère (Francia, pallamano)
- Jessica Landström (Svezia, calcio)
- Hedvig Lindahl (Svezia, calcio)
- Matthew Mitcham (Australia, tuffatore)
- Maartje Paumen (Paesi Bassi, hockey su erba)
- Mayssa Pessoa (Brasile, pallamano)
- Carole Péon (Francia, triathlon)
- Megan Rapinoe (USA, calcio)
- Lisa Raymond (USA, tennis)
- Rikke Skov (Danimarca, pallamano)
- Carlien Dirkse van den Heuvel (Paesi Bassi, hockey su erba)
Gli atleti dichiarati che prenderanno parte alle paralimpici, invece, sono Claire Harvey (Regno Unito, beach bolley) e Lee Pearson (Regno Unito, equitazione). Infine, più lontani dal terreno di gioco, troveremo anche due allenatori di calcio apertamente gay: l'inglese Hope Powell e la statunitense Pia Sundhage.