L'arcivescovo di Minneapolis paragona i matrimoni gay all'omicidio


Il matrimonio gay è sbagliato come l'omicidio. A sostenerlo è John Nienstedt, arcivescovo di Minneapolis, in una lettera indirizzata ai suoi fedeli.
Tra due mesi, infatti, gli elettori del Minnesota saranno chiamati a rispondere ad un quesito referendario per l'inserimento delle nozze gay all'interno della costituzione. Un'ipotesi che non piace alla Chiesa, tant'è che la diocesi di Minneapolis ha già stato speso un milione di dollari in una campagna a sostegno del «no» e, a quanto pare, non si sta risparmiando neppure dal pronunciare frasi shock per tentare di orientare il voto dei cattolici.
«La realtà -si legge nella missiva- ci dice che noi non abbiamo il diritto a ridefinire cosa sia il matrimonio, così come non dobbiamo uccidere un altro uomo. Dio ha creato la vita dell'uomo e anche il matrimonio tra un uomo e la donna».
Poi, come spesso accade in questi casi, l'alto prelato ha cercato di sostenere anche che la sua azione sia mossa solo dalla volontà di difendere i bambini dalla società odierna: «Il concetto è che la differenza di sesso non sia importante, ma non dobbiamo sovvertire l'ordine naturale creato dal Signore, perché noi siamo creature di Dio».
Bhe, da noi Giovanardi sostiene che sia la Costituzione ad imporre il matrimonio eterosessuale, loro hanno Nienstedt lo predica come una volontà divina: è curioso come questi personaggi siano quasi sempre accomunati dal voler ignorare tutto ciò che sostiene la tesi opposta, cercando di far passare la propria opinione come un qualcosa piovuto dall'altro in modo da non doverla mai mettere in discussione.
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