Aurelio Mancuso contro la vignetta di Vauro


«È una vignetta che fa schifo, semplicemente ignobile». Così Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia, commenta la vignetta di Vauro pubblicata oggi su Il Fatto Quotidiano (in apertura).
«È una vignetta che non fa ridere per niente -spiega Mancuso- Mette insieme, con pessimo gusto, due questioni assai delicate: la violenza sessuale dentro le carceri e la condizione degli omosessuali e dei transessuali dentro le carceri».
«In questo Paese, a differenza di altri Paesi più civili, i detenuti non hanno diritto alla sessualità [...] Non ci sono le cosiddette stanze dell'amore e i carcerati non hanno diritto a trascorrere momenti di intimità con le persone amate», motivo per cui l'attivista ritiene di cattivo gusto ironizzare sulla vita sessuale di chi è stato privato dell'amore.
Riguardo ai gay, invece, aggiunge: «Oltre a essere lesiva della dignità di tutti i detenuti, la vignetta è offensiva per gli omosessuali tout court. Nelle carceri italiane spesso omosessuali e transessuali vivono in condizione di clandestinità perché temono eventuali violenze. La situazione dei transessuali, in particolare, è spesso drammatica».
Mancuso si dice anche rattristato dal fatto che «tali mancanze di sensibilità arrivino proprio dalla stampa di sinistra» che, almeno a livello teorico, dovrebbe essere molto più sensibile a certe tematiche.
Dopo il suo abbandono de Il Manifesto, la vignetta ordina rappresenta l'esordio di Vauro sulle pagine de Il Fatto Quotidiano. Il tema scelto dal fumettista toscano è Franco Fiorito (detto Er Batman), l'ex capogruppo del Pdl nel Lazio che Vauro propone nelle vesti di un carcerato a cui due uomini dedicano attenzioni particolari.
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