Vicenza: i 16enne preso di mira con insulti omofobi. I genitori sporgono denuncia


Non si è ancora spento il clamore suscitato dal ragazzo quindicenne suicidatosi a Roma, che la cronaca ci porta all'attenzione un nuovo caso di uno studente vittima di insulti omofobi da parte dei compagni.
Trasferitosi a Vicenza quest'anno, il giovane è stato preso di mira per i suoi atteggiamenti un po' effeminati. Lo hanno deriso, lo hanno chiuso nel bagno delle ragazze, gli hanno infilato delle riviste gay nello zaino e hanno scritto il suo numero di cellulare alle fermate dell'autobus promettendo prestazioni sessuali con altri uomini.
Una situazione divenuta insostenibile, al punto che il giovane ha iniziato a sentirsi malvoluto da tutti e ha smesso di uscire di casa (prima ha abbandonato la pallavolo -il suo hobby preferito- poi anche la scuola).
A quel punto i genitori hanno deciso di passare all'azione e di sporgere denuncia ai carabinieri verso i cinque compagni di scuola (quattro maschi e una femmina, dai 15 ai 17 anni di età) che gli stavano rendendo la vita impossibile.
I militari hanno già provveduto a convocarli, ad ascoltare le loro testimonianze e ad intimargli di desistere dalle loro azioni persecutorie.
Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center, ha commentato: «Questo caso è emblematico di come possano esserci tra i giovani alcune forme di discriminazione verso quei compagni gay o ritenuti tali. È urgente e necessario che sulle scuole si faccia un lavoro di educazione alla diversità e all'affettività».
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