La strage di Newtown? Tutta colpa delle unioni gay


Ventisette persone, di cui venti bambini, hanno perso la vita in una scuola di Newtown (Connecticut, Stati Uniti) per la furia omicida del 20enne Adam Lanza. Il killer, che nella stessa giornata ha ucciso anche la madre, ha fatto irruzione nella struttura ed ha iniziato a sparare all'impazzata per le aule.
Di fronte ad una tragedia di simile portata, c'è chi non ci ha pensato due volte per specularci sopra. È il caso di James Dobson, uno dei più potenti leader conservatori cristiani statunitensi e fondatore dell'associazione Focus on the Family.
Nel corso della sua trasmissione televisiva intitolata "Dr James Dobson's Family Talk", l'uomo ha affermato che: «Il giudizio di Dio è caduto su di noi. Qualcosa è andato storto in America e noi abbiamo voltato le spalle a Dio». Dobson ha poi specificato che il suo riferimento non riguardava la situazione politica del Paese, ma il fatto che l'istituzione del matrimonio sia in via di ridefinizione. «Credetemi -ha minacciato- ci saranno conseguenze».

Per quanto incredibile possa sembrare, la sua posizione non è isolata. Nei giorni scorsi anche Bryan Fischer, conduttore di un talk show sulla famiglia, ha intravisto una responsabilità divina in quanto accaduto: «Dio non ha protetto le vittime di Sandy Hook perché la preghiera è stata tolta dalle scuole pubbliche negli anni '60». Ed ancora, l'ex candidato repubblicano alla presidenza, Mike Huckabee, ha affermato che non deve sorprendere che simili tragedie possano accadere poiché «abbiamo tolto Dio dalle nostre scuole».
Certo che verrebbe da chiedersi quale brutta opinione abbiano di Dio per credere che possa avere una qualche responsabilità in quanto accaduto accaduto. Di certo un dio pronto a sacrificare delle vite innocenti per dar sfogo alla propria ira e frustrazione (e fra i tanti motivi per simili sentimenti, è buffo ritenere che le unioni gay o le preghiere nelle scuole siano ai primi posti) non assomiglia molto al Dio dispensatore d'amore a cui molti credono.
3 commenti