Scienziati inglesi chiedono la riabilitazione di Alan Turing, condannato nel 1952 perché gay


In una lettera aperta pubblicata dal The Daily Telegraph, undici scienziati britannici hanno chiesto al governo la riabilitazione del matematico Alan Turing: «Chiediamo al Primo ministro di concedere ufficialmente la grazia a questo eroe britannico, cui il Paese deve tanto e le cui scoperte in campo informatico sono attuali ancora oggi».
La richiesta odierna ricalca quella già avanzata lo scorso febbraio e sottoscritta da 23mila firme, respinta da David Cameron con la motivazione che è «impossibile» riabilitare una persona condannata per quello che all'epoca era un reato penale.
Alan Turing, infatti, venne arrestato il 31 marzo 1952 con l'accusa di omosessualità, dopo aver rivelato il proprio orientamento sessuale in risposta ad alcune pressanti domande della polizia. Durante il processo si difese asserendo semplicemente che «non scorgeva niente di male nelle sue azioni». La pena fu severissima: venne condannato ad una castrazione chimica che lo rese impotente e gli causò lo sviluppo del seno. Conseguente che probabilmente lo portarono da lì a poco a suicidarsi, a soli 41 anni. Per farlo scelse di mangiare una mela avvelenata con cianuro di potassio (presumibilmente con un riferimento a Biancaneve, la sua favola preferita). L'omosessualità venne depenalizzata in Gran Bretagna solo nel 1967.
A lui si deve la decifrazione dei codici nazisti durante al Seconda Guerra Mondiale, la formalizzazione dei concetti di algoritmo e la Macchina di Turing, progenitore dei moderni computer.
Nel 1966 venne istituito un "Premio Turing" assimilabile ad un Nobel per l'informatica ed il settimanale Time lo inserì nella lista delle personalità più importanti del XX secolo.
Solamente il 10 settembre 2009, ad anni di distanza dalla sua morte, il governo presentò le proprie scuse per bocca del primo ministro Gordon Brown: «È difficile credere che in tempi ancora alla portata della memoria di chi è ancora vivo oggi -affermò nell'occasione- la gente potesse essere così consumata dall'odio, dall'antisemitismo, dall'omofobia, dalla xenofobia e da altri pregiudizi assassini da far sì che le camere a gas e i crematori diventassero parte del paesaggio europeo tanto quanto le gallerie d'arte e le università e le sale da concerto che avevano contraddistinto la civiltà europea per secoli. [...] Così, per conto del governo britannico, e di tutti coloro che vivono liberi grazie al lavoro di Alan, sono orgoglioso di dire: ci dispiace, avresti meritato di meglio».
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