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Torino. Cacciati dal locale perché gay

Aveva scelto di passare la sarete con alcuni amici presso il Vox di Torino, ma l'epilogo di quanto accaduto sabato scorso è assai scoraggiante.
«Ero uscito con mia sorella e due amici per una serata tranquilla», racconta D., un'universitario ventenne. Lì ha incontrato F., un ragazzo con cui si conosceva e con il quale si è scambiato un bacio. «A quel punto è arrivata una cameriera, che ci ha detto che non era il luogo adatto».
I due hanno ripreso a ballare, quando però sono stati nuovamente interrotti da uno dei titolari: «Uno dei gestori mi ha preso per un braccio e mi ha detto "finocchio, vattene" e ci ha spinti fuori dal locale».
I due hanno così chiamato la polizia che ha preso le generalità dei presenti e li ha invitati a sporgere denuncia.
Raggiunto telefonicamente dai giornalisti di La Stampa, uno dei soci ha replicato: «Si baciavano davanti a minori e famiglie, non vedo perché non dovessero essere accompagnati fuori. E poi non li abbiamo neanche presi a calci né gli abbiamo messo le mani addosso».
Ma poi -forse accortosi che le motivazioni non reggevano- l'uomo ha aggiunto: «Avevano le mani nelle mutande». Una circostanza categoricamente negata dai due protagonisti.
«Una storia odiosa –ha commentato il presidente di Arcigay Torino, Marco Giusta– Li denunceremo per violenza privata. Se ci fosse una legge contro l'omofobia saremmo più tutelati».


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